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08 febbraio 2016

Galleria Vittorio Emanuele a Milano, addio ai cappelli Viganò: apre Chanel

Un altro negozio storico lascia il proprio negozio in Galleria, a Milano, per far posto a una griffe del lusso. Si tratta di Viganò, marchio di cappelli e bigiotteria di alta gamma, presente nel Salotto milanese dal lontano 1919, che si prepara a lasciare gli spazi di 120 metri quadrati a Chanel. La giunta ha approvato l’ingresso del marchio nei locali divisi tra piano terra, soppalco e ammezzato. Ma ci sono perplessità sulla scelta di non metterli a gara. Le condizioni del passaggio sono quelle previste da Palazzo Marino per i subentri in Galleria: ovvero che Chanel corrisponda al Comuneil doppio del canone attuale, portando quindi l’affitto dai 129.300 euro ai 314mila euro. Anche in questo caso, l’amministrazione avrà la possibilità di mettere a bando i locali una volta scaduti i termini contrattuali, che non sono stati modificati dal passaggio di mano (rimane la scadenza al 2020). Segreto, invece, il valore della cessione della licenza che, nel 2012, quando era stato ipotizzato un passaggio degli stessi spazi a Morellato, poi negato dallo stesso Comune, era stato valutato attorno ai 2,4 milioni di euro. La griffe francese, nei nuovi spazi, venderà accessori e articoli di profumeria e bellezza.

Non è il primo passaggio di mano da botteghe storiche a griffe internazionali: nell’ultimo caso, lo scorso ottobre, il protagonista è stato Hugo Boss che in quel caso si è aggiudicato un bando per l’affitto degli spazi occupati dall’Istituto poligrafico dello Stato e dello storico Bar Sì. Il cambio di passo è ben rappresentato dalle concessioni: nel 2011 fruttavano 11 milioni all’anno al Comune, adesso fruttano 27 milioni.

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