Stone Island punta a chiudere il 2016 con ricavi a doppia cifra, dopo un 2015 archiviato a 87 milioni di euro.
“Prevediamo di archiviare il 2016 con un fatturato di oltre 100 milioni di euro, quasi +20% rispetto al 2015 – ha sottolineato Carlo Rivetti, direttore creativo e presidente di Stone Island – grazie all’ultima campagna vendita (A/I 2016-17) che è stata la migliore degli ultimi 10 anni (+26%). Anche l’ebitda è in forte crescita (nel 2015 è stato pari a circa il 15% del fatturato). Sono andate bene tutte le categorie di prodotto con Stone Island Junior che ha avuto una performance particolarmente positiva con un balzo di quasi il 30 per cento. Bene l’Italia con una crescita del 16,8% (dati campagna vendite A/I 2016-17), anche se inferiore agli altri mercati principali (Uk a + 36% e Germania a +19%) perché abbiamo fatto particolare attenzione alla gestione della distribuzione con una diminuzione dei clienti, ma con una maggior penetrazione sul mercato”.
Nel 2016, come ha confermato Rivetti, non ci saranno nuove aperture di store monomarca Stone Island, ci sarà soltanto l’opening, già programmato per la prossima estate, di un flagship a New York, in Greene Street nel quartiere di Soho, nello spazio che lo scorso ottobre ospitò la mostra Reflective Research ‘992-’015. “Quello di New York sarà il ventesimo flagship di Stone Island – ha continuato Rivetti – che conta già 7 location in Italia, 9 in Europa e 3 overseas (Seoul, Daegu, Los Angeles)”.
Per quanto riguarda il sito di e-commerce stoneisland.com, che è cresciuto del 20%, è stato completamente rinnovato e integrato con la release di febbraio e ha attivato il servizio di Omni Channel. “Italia e Germania sono i Paesi scelti per l’inizio dell’esperienza di integrazione tra shopping on e off-line – ha proseguito il patron del brand che fa capo al gruppo Sportswear Company – e grazie alle opzioni ‘pick up’ e ‘return in store’ il cliente può ritirare o rendere nei monomarca i capi acquistati su stoneisland.com, senza costi di spedizione. Inoltre, con l’opzione ‘click from store’ l’utente può comprare dal tablet del negozio fisico”. Oltre all’Italia, i principali mercati per la vendita online sono stati il Regno Unito, la Germania, Usa+Canada e l’Olanda. “In particolare, abbiamo avuto un ottimo riscontro dalle vendite in Usa che ci dimostrano che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta”, ha concluso Rivetti.
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